Ciao Fondazione Irma Romagnoli,

come stai? Speriamo bene. Questi mesi son stati davvero impegnativi per tutti.Proprio in questi giorni saremmo dovuti essere a Nairobi. Insieme a noi, ci sarebbero stati sia volontari in visita al progetto, sia i neuropsicologi, pronti per lavorare con lo staff di Paolo’s Home sulle valutazioni dei bimbi.

Questa settimana ci coglie con un po’ di malinconia, tra il desiderio di tornare sul campo, il pensiero ai bimbi e alle mamme e la voglia di ritornare a portare le persone a conoscere un progetto così bello e articolato.

C’è però anche una buona notizia!
Le attività del centro Paolo’s Home sono riprese!

Ecco le prime foto che ci arrivano dalla riapertura del centro, con sessioni individuali e solo su appuntamento e tutto il necessario per operare in sicurezza e continuare a rimanere al fianco dei bimbi!

Le mamme del gruppo di risparmio e prestito rotativo hanno ripreso a vedersi da un paio di settimane, a distanza e con le mascherine.

Son riprese anche le sessioni educative individualizzate con la maestra Carole, solo su appuntamento, e i servizi di fisioterapia con Dominic.


La nostra vita in Italia piano piano sta tornando a una “nuova normalità” ma in Etiopia hanno ancora bisogno di noi!

Mentre a Nairobi le attività del centro ricominciano un po’ alla volta, in Etiopia la situazione dei bimbi con disabilità rimane molto a rischio.

Il paese ha decretato la situazione di emergenza fino a settembre. Stiamo distribuendo dei pacchi con cibo, sapone, mascherine per aiutarli a sopravvivere in questa emergenza.
L’obiettivo è ancora lontano, ma insieme ce la possiamo fare!

Se tutti quelli che ricevono questa mail donassero 10 euro, in pochi giorni potremmo garantire sostegno a tutte le famiglie dei bimbi con disabilità che si trovano in maggior difficoltà anche oltre il periodo di emergenza.
La prima distribuzione con farina, olio, legumi, mascherine, sapone e igienizzante è già avvenuta ma siamo ancora lontani dall’obiettivo!

Dona ora un pacco con tutto il necessario per aiutare Amina e altri bambini disabili vicino a Wolisso a non soffrir la fame e a proteggersi dal contagio.