IMPARARE AD IMPARARE

SOSTEGNO ALL'ASSOCIAZIONE PASSO PASSO.

ASSOCIAZIONE TERRITORIALE PER L’INTEGRAZIONE PASSO PASSO

Raggiungimento progetto 100%

Dopo il Seminario conoscitivo promosso dall’Associazione e svoltosi a Marzabotto l’8 maggio del 2008, è proseguito un cammino di  approfondimento sulla possibilità di utilizzare il metodo Feuerstein per sviluppare le potenzialità cognitive di bambini/ragazzi con difficoltà, correlate in particolare ad una disabilità.

Già la Provincia era già da tempo impegnata a favorire la formazione di insegnanti su questa metodologia e questo appuntamento comunque è stato di ulteriore stimolo in tal senso.

Ma in seguito al Seminario del 2008 si è anche avviato un confronto più ampio con le Istituzioni, coinvolgendo in particolare l’Università di Neuroscienze e il Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile, per valutare l’ipotesi di iniziare a far uso di questo strumento da parte di educatori specificatamente formati, sia nell’ambito scolastico  in raccordo con gli insegnanti, sia nel tempo extrascolastico, con percorsi riabilitativi specifici, per bambini/ragazzi che ne potrebbero ricavare beneficio per sviluppare il più possibile le loro autonomie cognitive. Da questo confronto è nato un progetto in rete tra diversi soggetti, istituzionali e non (tra cui la nostra stessa Associazione), se pur di limitata sperimentazione applicativa (tra l’altro sempre nel nostro stesso territorio). Il Progetto, coordinato dal “Programma Tutela delle persone disabili” dell’AUSL (presso il Centro Polifunzionale di Corte Roncati), ha avuto come momento di avvio un seminario di approfondimento soprattutto clinico-riabilitativo, presso l’Istituto neurologico dell’Università di Bologna il 16 ottobre scorso, e dovrebbe proseguire operativamente nei prossimi mesi.

Nel frattempo come Associazione ci siamo attivati, quasi a mantenere un impegno preso nel primo seminario del 2008, per promuovere una specifica  formazione, al fine di poter disporre sul territorio di un gruppo flessibile di educatori preparati e disponibili ad utilizzare la loro competenza acquisita sul metodo Feuerstein sia all’interno del loro lavoro e della loro relazione già in atto con bambini/ragazzi con difficoltà cognitive, ma sia anche su richiesta mirata o su segnalazione di interesse e bisogno da parte di famiglie, in possibile accordo con i rispettivi referenti sanitari.

E’ stato così attuato, con notevole successo, nell’autunno scorso a Marzabotto un Corso di formazione PAS-BASIC (come da Progetto allegato), per 8 interi mercoledì, per un totale di 64 ore cui ora dovranno seguire una ventina di ore di tirocinio.
Il Corso è stato tenuto dalla psicologa dott.ssa Sara Alighieri di Rimini, esperta applicatrice e formatrice riconosciuta dal Centro Feuerstein di Gerusalemme.
Esso si è potuto realizzare grazie al sostegno economico dalla neonata Associazione  solidaristica locale “Mano tesa” e alla disponibilità collaborativa del Comune di Marzabotto, che ha messo a disposizione gratuitamente struttura e strumentazione idonei a Lama di Reno.

Che cos’è il metodo Feuerstein
Studi e ricerche a livello internazionale hanno dimostrato la possibilità di migliorare l’apprendimento attraverso la mediazione pedagogica, focalizzando l’attenzione non solo sulle risposte ai compiti proposti, ma soprattutto sul processo che le ha determinate.
In questa prospettiva, l’apprendimento non è visto come l’azione solitaria di un soggetto posto di fronte ad un problema da risolvere o ad un contenuto da imparare, ma come un’esperienza mediata da un altro essere umano, “competente”, che non si accontenta che il discente risponda con successo ad un compito, ma approfitta dell’interazione con lui per implementare le condizioni psicologiche e le strategie cognitive che consentiranno in seguito al soggetto di affrontare con autonomia crescente compiti sempre più complessi e nuovi.
L’azione maieutica del formatore crea le condizioni perché il potenziale di apprendimento del soggetto possa esprimersi e incrementarsi, secondo la visione dinamica dell’intelligenza espressa da Vygotsky, in contrapposizione a quella statica degli innatisti che considerano la dotazione intellettiva come un “tratto” immodificabile della persona.
Nella prospettiva di Vygotsky, l’apprendimento non è determinato dal livello intellettivo che si possiede. Al contrario: è il crogiolo entro cui si forgia e si potenzia l’intelligenza.
Una delle metodologie più diffuse ed efficaci riconducibili a questo pensiero è quella elaborata dal professor Reuven Feuerstein, a partire dalle esperienze pedagogiche condotte con i “bambini di cenere”, nello stato di Israele, dalla fine della seconda guerra mondiale in poi.

E’ una proposta ampiamente diffusa a livello internazionale per potenziare i processi cognitivi, portare alla luce le risorse personali e promuovere un approccio attivo e flessibile nei confronti degli apprendimenti e dei problemi.

È conosciuto e utilizzato in 30 paesi in tutti i continenti, tradotto in 14 lingue, oggetto di studio in oltre 26 istituti universitari nel mondo.

Messo a punto per far fronte alle difficoltà di apprendimento di bambini e adolescenti normodotati, ma deprivati culturalmente e psicologicamente e a forte rischio di emarginazione per l’atrocità delle esperienze vissute, il Programma Feuerstein nei decenni successivi si è rivelato utile in una varietà di altri contesti, fra cui la preparazione dei genitori, la formazione aziendale (dagli operai ai quadri dirigenti), la riabilitazione cognitiva, la ricerca e l’acquisizione di metodi di studio efficaci…
Allievo di Piaget e di Rey ma molto vicino alle tesi di Vygotsky e di Bruner, il prof. Feuerstein è un convinto assertore della Teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale, secondo la quale ogni individuo, a prescindere dall’età e dalla situazione di difficoltà in cui si trova, può migliorare radicalmente il proprio modo di apprendere.
Tale cambiamento viene promosso dalla figura del Mediatore (il genitore, l’insegnante, l’educatore esperto) che crea le condizioni per consolidare il senso di competenza del soggetto e, lavorando con lui, promuove la ricerca e l’acquisizione di efficaci paradigmi cognitivi che diverranno poi parte dello stile cognitivo abituale del discente.
Per realizzare questo compito, il formatore viene preparato alla Metodologia della Mediazione, che fornisce competenze non solo didattiche e metodologiche, ma anche psicologiche e relazionali ed è, nella prospettiva di Feuerstein, la variabile più rilevante per stimolare una modificazione strutturale dei processi di pensiero.
Il metodo mette a disposizione del Mediatore una ricca gamma di “Sistemi Applicativi”, per le sue interazioni con i soggetti in formazione:

  • la Valutazione Dinamica del Potenziale di Apprendimento (Learning Potential Assesment Device – L.P.A.D.), nella versione Standard ( dagli 8 anni in avanti) o Basic ( per soggetti di età mentale inferiore agli 8 anni), con funzioni prevalentemente diagnostiche;
  • il Programma di Arricchimento Strumentale ( PAS) nella versione Standard o Basic, con funzioni prevalentemente didattico – pedagogiche.

Contenuti specifici del Progetto
Gli educatori che hanno partecipato al Corso sono stati formati sul “PAS- Basic”, integrato dalla parte teorica e metodologica che di solito si propone nel corso PAS Standard 1° livello.

Il PAS-Basic si adatta in modo particolare al lavoro con:

  • bambini in età pre-scolare o frequentanti i primi anni della scuola primaria
  • giovani e adulti con bisogni educativi o riabilitativi speciali.

Il Programma Basic comprende, fra gli altri, 3 Strumenti finalizzati al riconoscimento e alla gestione delle emozioni che costituiscono una novità rispetto alla strumentazione del PAS Standard. Essi rappresentano ottimi strumenti di lavoro anche con pre-adolescenti e adolescenti senza particolari carenze cognitive.

Dopo una fase di tirocinio necessario per un attestato qualificante, gli educatori saranno disponibili sul territorio, possibilmente in accordo con i referenti sanitari degli interessati, per l’applicazione del metodo, di norma con interventi di 3 ore settimanali per un anno (o di 2 ore settimanali per 2 anni), prevedendo una periodica supervisione specialistica (circa ogni 3 mesi), che potrebbe riguardare eventualmente anche almeno un operatore di riferimento della scuola e gli stessi genitori.

Sarebbe opportuno, anche se non indispensabile, che tale percorso riabilitativo sia preceduto da una Valutazione Dinamica del Potenziale di Apprendimento (L.P.A.D.) a cura di un professionista specializzato (per questo sono da calcolare circa 16 ore professionali).
Tale valutazione cognitiva integra quella clinica tradizionale, che sarebbe comunque utile.

Saranno di aiuto integrativo alcuni incontri di consulenza e di formazione sulla mediazione educativa per i genitori da parte di uno specialista, anche perché la quotidiana relazione intra-familiare sia il più possibile coerente con l’eventuale percorso specifico di riabilitazione cognitiva.